"Lei sta all’orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l’orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l’Utopia? A questo serve: a camminare!" (Eduardo Galeano)

venerdì 13 aprile 2007

ROVATI SUPERSTAR!

Da buon ex giocatore di basket, quando mesi fa scoppiò la polemica sul piano di nazionalizzazione della rete Telecom, Rovati non disse una parola e si ritirò in disparte, sapendo che per ogni partita c’è sempre il ritorno e la rivincita prima o poi, con l’allenamento e il sudore, si ottiene sempre. Oggi nel pieno di questa ennesima burrasca all’italiana del capitalismo nostrano, da più parti viene invocata quella divisione tra proprietà e gestione della rete telefonica. Nel piano Rovati (almeno quella parte che è venuta in mano ai giornali) era descritto il primo passo per questa divisione.
La Telecom attuale non va bene così com’è, poiché non si può dare in mano ai privati (e non è neppure propriamente un’attività imprenditoriale) una rendita costituita da un monopolio naturale. Il monopolio deve essere se non pubblico, quanto meno in mano a proprietari che non hanno nulla da spartire con chi poi farà viaggiare su quella rete i servizi da lui prodotti. Rovati aveva visto questa cosa prima e meglio degli altri. Eppure è stato castigato e costretto alle dimissioni. Lui aveva anche intuito molto chiaramente che la Telecom era finita in mani sospette, a causa proprio di questa rendita presente nell’asset societario: errore compiuto nel momento della liberalizzazione del mercato telefonico. Si è voluto infatti perseguire questa liberalizzazione attraverso una privatizzazione sia della rete che della gestione, dandola in mano a un unico gruppo di privati.
Oggi per correre ai ripari di questo errore si stava lavorando, prendendo spunto da esempi più virtuosi come quello dell’energia elettrica e del gas, al piano Rovati che era predisposto anche abbastanza nei dettagli. Piano bloccato con la sua pubblicazione (e qui mi piacerebbe sapere chi ha voluto che fosse pubblicato… forse lo stesso Tronchetti Provera che gioca a fare la vittima?), che se fosse andato avanti avrebbe messo una pezza su un errore compiuto nel passato. Ora nel mezzo delle polemiche e di fronte all’interesse di grandi gruppi anche extra europei, non ci rimane che sistemare quell’errore fatto! Di certo il primo passo deve essere la nazionalizzazione della rete e, in seguito, la sua privatizzazione stando attenti a non farla finire in mano a coloro che controlleranno i principali produttori di servizi telematici. Questa mi sembra la soluzione migliore. Poi la Telecom (intesa a questo punto solo come gestore telefonico) potrà andare sul mercato ed essere data al miglior offerente, dove l’offerta non si riduce soltanto al denaro ma a un piano industriale molto più corposo e consistente. Insomma, il povero Rovati cacciato finirà per essere il capro espiatorio e il risolutore della vicenda allo stesso tempo!

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