"Lei sta all’orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l’orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l’Utopia? A questo serve: a camminare!" (Eduardo Galeano)

giovedì 18 ottobre 2007

INTERVENTO SUL PIANO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

Per discutere sul Piano per il Diritto allo Studio che ci accingiamo a votare, volevo partire dalla tabella riepilogativa finale, dalla quale compare che esiste una variazione positiva di 185.000 €. In realtà se andiamo bene a leggere tra le righe, scopriamo che questa variazione non è data da nuovi soldi che la giunta Zucchetti ha deciso di destinare alle scuole rhodensi, bensì ben 100.000 € sono per un aumento del costo della refezione scolastica, mentre i restanti 85.000 possono essere essenzialmente ricondotti a maggiore finanziamento delle scuole materne parificate (che aumentano di 65.000 le loro entrate arrivando a quota 145.000) e l’istituzione di alcune borse di studio per un valore totale di 12.500 €. Partiamo dalle borse di studio. Il consigliere Re ha definito questa mossa classista, poiché è rivolta alle fasce meno abbienti delal popolazione. Vorrei far notare che il reddito massimo di entrata è pari a 20.000 € secondo l’indicatore ISEE, questo vuol dire che, per una famiglia composta da 3 persone, il reddito corrispondente reale è pari a 42.000 €. Non mi sembra quindi che essa appartenga alla fascia meno abbiente della popolazione e non ritengo neanche che se l’istituzione delle borse di studio è rivolta alle fasce più deboli questo criterio economico sia adeguato. Passiamo poi al maggior finanziamento delle scuole private. Non ho nulla in contrario a riguardo, anzi riconosco che alcuni scuole materne private coprono una domanda che le strutture comunali non possono soddisfare. Rimane però un punto controverso, ovvero non leggo da nessuna parte che questi soldi in più che finiscono a queste scuole siano una contropartita dell’abbassamento delle rette per permettere un più agevole accesso a queste strutture, oppure un innalzamento della qualità del servizio offerto. Questo manca. Infine volevo soffermarmi sull’abolizione di 4 aree progettuali (multiculturalità, storia locale/educazione civica, ambiente, animazione teatrale). L’odierna giunta non ritiene indispensabile porre come obbligatorio il rispetto di queste 4 aree lasciando invariati i fondi destinati alle scuole e facendo decidere ai vari dirigenti scolastici quali progetti attivare. A mio parere è una scelta completamente errata quella di eliminare questo importante segno che la città vuole lasciare all’interno delle scuole. Giusto oggi all’ordine del giorno c’era una mozione per don Dilani e mi viene in mente il suo motto: I CARE. Me ne curo, me ne interesso. Credo sia essenziale gettare questo seme nei bambini delle scuole elementari. E questo avveniva anche attraverso queste 4 aree che sono state tolte. E’ importante che fin da piccini essi possano conoscere la nostra città per appassionarsi ad essa e amarla sempre di più, per costruire un domani una società migliore. Grazie.

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