"Lei sta all’orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l’orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l’Utopia? A questo serve: a camminare!" (Eduardo Galeano)

sabato 5 maggio 2007

MOLTE STRETTE DI MANO, MILLE AVVERTIMENTI E TANTI CONSIGLI!

Eccomi qui! Volevo raccontarvi le mie prime settimane da candidato novello per il consiglio comunale, o meglio da chi si impegna per la prima volta in politica.
E’ stato bello (anche se non sempre semplice) vedere la reazione delle persone di fronte alla comunicazione del mio impegno. Partiamo da coloro che della politica non credono nulla di buono e la guardano con diffidenza e distacco. Sono quelli che credono che chi si impegna in questo ambito, in un qualche modo, “perda l’anima”, ovvero si vada a mischiare e sporcare le mani in un ambiente non reputato di alto valore morale, ma l’esatto contrario. Sono coloro che la politica la vedono come il principio di tutti i mali e non ripongono un minimo di fiducia in essa. Queste persone hanno avuto reazioni differenti: o un rifiuto a priori a sentir parlare dell’argomento, oppure una faccia perplessa e riflessiva che si domandava: “Ma perché ti sei cacciato in questo mondo?”. E da lì, in entrambi i casi, sono partiti migliaia di avvertimenti su quello che incontrerò e che mi toccherà di fare elencandomi tutte le magagne (in gran parte vere, non lo nascondo!) del sistema politico italiano in modo che io mi possa preservare da quei comportamenti subdoli e personalistici.
La seconda categoria sono quelle persone che, pur contente dell’impegno preso, non si riconoscono nello schieramento da me scelto. Allora nella maggior parte dei casi sono partiti i consigli sulle attenzioni da preservare per non perdere la mia identità all’interno dei giochi di partiti. Forse l’incontro con queste persone è stato il più bello poiché, pur instaurandosi un rapporto di contrapposizione, mi ha aiutato a dar ragione ad alcune convinzioni che posso avere e metterle in gioco motivandole attraverso un confronto pacato e sereno. In pochissime volte, devo ammettere, è mancato il rispetto reciproco delle idee diverse. Non pensavo di trovare così tante persone (spesso non attori attivi in politica) che sapessero dialogare in questo modo sulle più disparate questioni. Anzi, a volte, a queste persone credo che manchi proprio uno spazio nel quale poter confrontare le proprie idee sugli avvenimenti locali e nazionali e quindi, appena mi incontrano, adesso non mi chiedono più come sto, ma cosa ne penso di questa o di quell’altra cosa.
Infine vengono quelle persone che sono contente sia del mio impegno che dello schieramento scelto. Allora lì è un tripudio di strette di mano. Credo di non aver mai stretto così tante mano in vita mia come in questa settimana. E’ un’usanza che francamente mi piace, nel senso che attraverso un gesto si esprime tutto ciò che non viene detto a parole. E’ una delle cose che mi ha sorpreso di più in positivo. Infine da queste ultime persone sono arrivate le parole di incoraggiamento e di sprono nel coltivare la mia scelta.Per concludere, ho incontrato e conosciuto moltissime persone in queste settimane. In ciascuna di esse ho potuto notare uno spirito diverso nell’affrontare e nel vivere le cose, e la bellezza più grande è che senza solo una di queste persone il mondo perderebbe un pezzo. Ciascuno trova la sua collocazione come neanche immaginavo in questo grande puzzle: da chi non vuol sentire parlare di politica a chi invece la vive come la più grande passione, passando attraverso quella fetta di persone che “sì, ma no”. Tutti possono portare un valore aggiunto e questa è forse la prima grande bellezza della politica che ho trovato.

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