"Lei sta all’orizzonte: mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi, e l’orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l’Utopia? A questo serve: a camminare!" (Eduardo Galeano)

giovedì 4 ottobre 2007

3 TEMI PER IL PARTITO DEMOCRATICO

Ormai mancano soltanto 10 giorni al 14 ottobre, data in cui per la prima volta in Italia verrà scelto il segretario nazionale di un partito che conta di avere un’ampia massa critica sul panorama politico. Un fatto non da poco visto che la nascita di questo partito segnerà un autentico lancio verso il futuro. Abbandonerà vecchi schemi ormai polverosi e che poco oggi possono ancora dare in termini di risposte ai bisogni dei cittadini. Concorreranno per il posto di segretario nazionale nei vari collegi 5 candidati: Walter Veltroni, Rosy Bindi, Enrico Letta, Mario Adinolfi e Piergiorgio Gawronski apparentato con Jacopo Schettini.

Ciascuno propone una sua piattaforma di proposte che potete andare a leggere sui vari siti. Io volevo invece segnalare i paletti che dovranno esseri impiantati per delimitare il recinto del futuro Partito Democratico entro il quale poi tutti i simpatizzanti, gli iscritti e gli stessi candidati potranno muoversi.

Il tema iniziale che a mio parere dovrà essere messo all’ordine del giorno sarà quello delle riforme istituzionali, perché se è vero che il PD nasce su un nuovo schema politico, occorre anche rinnovare e modificare l’impianto delle regole di governo che già oggi sono obsolete e ostacolanti lo sviluppo del nostro paese. Occorre nello specifico riportare riportare l’Italia a un’efficienza degna di una democrazia moderna, ma anche e soprattutto a un’efficacia tale da permettere ai nostri parlamentari di prendere decisioni e assumersi le responsabilità di quest’ultime. Occorre ridare forza al governo, troppo spesso ostaggio di blocchi personalistici da parte di deputati e senatori; occorre tagliare tanti enti inutili che, oltre a costare assai, appesantiscono spesso lo slancio delle varie politiche messe in atto. Occorre rivedere la legge elettorale favorendo lo sviluppo di un sistema bipartitico o almeno bipolare (come oggi avviene nei comuni e dove questo sistema funziona).

Il secondo tema è quello dello sviluppo economico. Questo significa dare forza a tutto quel tessuto di piccole e medie imprese presenti nel nostro paese, cercando di creare una rete fra di esse in modo che possano competere su uno scenario che giorno dopo giorno si fa internazionale. Non dimentichiamoci anche delle tematiche legate all’istruzione e al lavoro. Scuole all’avanguardia e cultura accessibile a tutti sono le basi per uno sviluppo anche economico di una nazione. Occorre costruire un percorso di formazione continua durante tutta l’esistenza di un lavoratore; occorre anche procedere alla creazione di ammortizzatori sociali che permettano di salvaguardare il percorso contributivo anche nei momenti (nel futuro saranno sempre di più) in cui si smette di lavorare in un posto e se ne cerca un altro.

Terzo tema che vi segnalo è quello dell’ambiente. Ambiente nel senso più ampio del termine. Mutamenti climatici, risparmio energetico, mobilità sostenibile, utilizzo delle acque e via dicendo devo indurre tutti a impostare una seria riflessione fuori da quegli schemi ideologici formatisi in questi anni. Occorre recuperare una coscienza che sia collettiva e che non sia di questo o quel partito. Questa la prima linea da portare avanti. Fare in modo che tutti abbiano coscienza di ciò che senza accorgerci succede tutti i giorni. L’unione europea, fuori dalla cronaca di tutti i giorni e lontana dai riflettori, sta lavorando molto bene su questi temi. Può essere uno spunto che tutte le nazioni possono trarre.

Ecco delineati i 3 temi principali su cui il partito deve nascere. Ve ne sono altri (però più per gli addetti ai lavori) molto importanti e che vengono prima di questi, come la forma partito, le forme di partecipazione, l’organizzazione territoriale e via dicendo. Li approfondirò in un prossimo post.

Qui trovate le liste che saranno presenti nel collegio di Rho per l’elezione dell’assemblea costituente nazionale.

A presto

Andrea

1 commento:

Anonimo ha detto...

Finalmente un post sul nascente partito democratico! Mi sono tenuta informata, e aspettavo che se ne “parlasse” un po’ anche sul tuo blog. Credo di avere orientamenti politici diversi ( vista la mia giovane età, sono ancora in fase di elaborazione…), però ho visto subito di buon occhio la nascita di questo nuovo partito. Sembra una ventata di freschezza e novità, in un sistema politico ormai stantio, trito e ritrito. E’ molto positivo che tutto sia innovativo sin dalla radice; il 14.10 sarà un giorno speciale nello scenario politico! Non si tratta di aderire solamente a idee, progetti e parole o ad un modo di fare..., bensì ad un modo di essere. Questa cosa mi colpisce molto, e la identifico come distintiva. Altrettanto positivo è l’aver intuito che un cambiamento dell’Italia può partire solo con un sì "dal basso" e non con le solite decisioni prese ai vertici; praticamente è l’elettore a scegliere il suo leader; non sono una psicologa, però credo proprio che sia un punto fondamentale per costruire la fiducia e la collaborazione tra cittadini e politici in una mistica ed insolita aurea di trasparenza.
Forse questa similitudine mi è evocata dallo slogan “Corsa al partito democratico…”, però a questo nuovo metodo elettorale, associo la corsa a staffetta col passaggio di testimone… Il primo tratto è coperto proprio dal cittadino qualunque… per poi arrivare, step by step,ai grandi candidati che porteranno la squadra all’arrivo e alla vittoria, con la conseguente gioia di tutte quelle persone che hanno corso nei tratti precedenti!
Piacevole è stato anche leggere sul Corriere di qualche giorno fa, che i candidati si propongono non come nemici, ma come “concorrenti”… Segno che in gioco c’è qualcosa che comunque gioverà all’Italia, non solo all’ego del vincitore; ed è anche segno di un’ equipe coesa e seria, dove, almeno per ora, si denota stima reciproca e dinamica solidità. Che dire infine della ripartizione 50-50 tra uomini e donne… Anche qui non si può che elogiare la capacità di leggere la società, coglierne i cambiamenti e valorizzarne gli aspetti positivi, in un’ottica di crescente evoluzione e progresso. Già dai primi passi, dalle radici, si identifica una perfetta ed onesta corrispondenza tra le teorie del partito e la pratica dei fatti. Raro, no?!

Peccato che non organizzino un qualcosa del genere anche a destra…! Affermazione buffa, già, ma come ho scritto poco fa, sottolinea il concetto che ancora prima delle sue idee, il nascente partito democratico proponga un nuovo modo di fare politica e di essere cittadini italiani.
Buon lavoro!

Una giovane lettrice