Consiglio comunale che ha visto l’opposizione all’attacco su più fronti. Andando con ordine, partiamo dal recesso da parte del comune alla Legautonomie, Fondazione Enti Locali e AICCRE. Questi tre enti svolgono funzione di rappresentanza degli interessi dei consigli comunali a livello nazionale ed europeo. In questo modo si difende l’importanza e le funzioni che ciascun organo si vede assegnato per poter svolgere al meglio il proprio compito. La giunta di centrodestra prosegue quindi nel suo sempre maggiore isolamento. Da inizio mandato abbiamo assistito più di una volta a questa pratica, senza che mai fosse messa in campo un’alternativa. L’importante è tagliare su tutto e spendere il meno possibile, non il meglio possibile come invece dovrebbe avvenire. Il secondo argomento clou del consiglio è stata la variazione di bilancio. Variazione di importo lieve di cui parlo nel mio intervento che potete trovare qui. In seguito è stata approvata all’unanimità la costituzione dell’Agenzia per la Formazione e il Lavoro del nord-ovest milanese. Agenzia che va a sostituire il precedente Centro per il Lavoro (ex-collocamento) di cui il comune di Rho si era dotato negli scorsi anni. In questo modo vengono raggruppate sotto un’unica insegna e un’unica gestione i servizi per il lavoro che ciascuno dei 16 comuni aderenti alla nuova azienda consortile possedevano in precedenza. Si spera così anche di rispondere meglio alle richieste di lavoro dei disoccupati ponendo sempre una attenzione particolare ai soggetti svantaggi. Ultimo punto saliente è stato il Piano per il Diritto allo Studio. Piano per il diritto allo studio che arriva anche quest’anno in ritardo, a scuole già abbondantemente iniziate. Piano che nei contenuti è uguale a quello degli scorsi anni, ma che assume significato politico preciso alla luce delle parole scritte dall’assessore Giovanatti nella premessa. L’assessore in particolare definisce le maestre e le professoresse della nostra città “babysitter a basso costo” ed equipara la nostre scuole a “tipografie di diplomi”. Si dilunga poi raccogliendo tutte le banalità e affermazioni senza cognizione di causa della nostra Ministra Gelmini sul sistema scolastico italiano circolate in questi giorni sui giornali. Il PD, oltre ad aver criticato l’impostazione di questo documento, ha voluto anche lanciare una proposta. Il comune annualmente eroga 35 borse di studio del valore di 250 o 500 euro l’una. La nostra proposta è quella di non dare questa somma in denaro agli studenti, ma di convertirla in buoni per acquisto di libri, partecipazione a iniziative culturali ed eventi simili. In questo modo si vuole fare in modo che i soldi erogati finiscano in spese per la cultura e l’istruzione e non per l’acquisto di beni di consumo (vedi cellulari o simili).
giovedì 25 settembre 2008
RESOCONTO CONSIGLIO COMUNALE DEL 24/09/2008
Pubblicato da Andrea Orlandi alle 18:01
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